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I Plebisciti e la Bugia Risorgimentale.

L’occasione che mi ha visto impegnata, a Venezia, in prima persona per la presentazione de”La Nazione che non fu”Operazione Verità è stata molto istruttiva al fine di confermare quanto nel libro è stato già espresso da noi autori,ma è stata anche incentivo per guardare al Risorgimento anche dalla parte di altri territori che hanno avuto i loro martiri e i loro morti tutti facenti parte della storia nascosta, di quella non scritta, non divulgata , proibita ,negata dall’agiografia risorgimentale,che ha afflitto non solo la Sicilia ma anche il Veneto e altre regioni dello Stato Unitario Italiano. Gli scambi portano conoscenze di microstoria dimenticata, volutamente insabbiata che è forse la vera parte unita di questo paese:le vessazioni subite dalle popolazioni da Nord a Sud per mano savojarda riguardano tutti noi ed è il solo fattore comune(oltre ligua e Patrimonio di Cultura) che questo territorio ha, in questo soltanto potremmo in un certo senso essere Nazione. Per i fatti di quel periodo ,per le persecuzioni, per l’emigrazione, denominatore comune che ha colpito il Nord quanto il Sud .In obbligo alla città che mi ha ospitata si rende necessario soffermarsi su fatti che ,sia pure in contesti differenti , hanno segnato le popolazioni del Nord: Il Nord deve conoscere la verità sul Sud e usare nei nostri riguardi un maggior rispetto per la nostra Storia e la nostra dignità visto che siamo stati avvelenati dallo stesso male e il Sud conoscere  quella del Nord.,al di là dei luoghi comuni e delle sterili rivendicazioni.Alcune notizie di cui sono andata in cerca nelle giornate veneziane mi hanno aperto uno squarcio proprio su quella storia nascosta  di cui dicevo prima. L’Unità d’Italia con i suoi 150 anni di crimini, soprusi e devastazioni sono un problema italiano .I Veneti come gli altri Popoli della penisola hanno de facto subito un’occupazione.E’ ormai noto e  chiaro che per quanto riguarda il Sud in cui la pesante mano dei Savoja si sente fin dal 1860 estendendo,alla Siclia, le leggi speciali del Regno di Sardegna e Piemonte,nel resto della penisola, il consolidamento del potere dei giadujotti è stato fatto con violenze, soprusi e prevaricazioni di ogni genere. Le realtà politiche e partitiche italiane ” di ieri, oggi e domani non possono fare distinguo sulla loro complicità rispetto ai crimini italiani, fintantoché si siedono o anelano di sedersi sulle careghe dell’occupante”-scrive- Demetrio Serraglia- “Non ci sono cesure politiche e storiche rispetto l’Italia monarchica, l’Italia fascista e l’Italia repubblicana, i crimini si sono continuamente susseguiti, anzi forse si sono affinate le tecniche e le abilità dei criminali e carnefici italiani.” Vi sono ,in Veneto come in Sicilia,una serie di misure governative che certamente sono state estese in ogni parte della penisola che hanno violato “ogni norma di diritto internazionale” e tutto il territorio italico è stato martoriato dai Savoja e dalle loro politiche. E’ doverosa una precisazione : senza dubbio la politica ha avuto un ruolo nefasto al Nord come al Sud gli ascari sono del Sud e del Nord.”In Veneto la tassa sul macinato è servita” per pagare i danni di guerra del 1866 che causa (come in Sicilia) una emigrazione di carattere biblico e malattie derivate dal cambio di alimentazione :la pellagra non era presente in Veneto prima dell’occupazione  piemontese”. E nel 1866 in Sicilia un’epidemia di colera fa 53mila morti.”L’ Emigrazione veneta  dal 1866 è il costo  dei “privilegi al governo italiano da parte dei governi che sfruttavano la manodopera dei popoli italiani :il Belgio per esempio, elargiva carbone al governo italiano in cambio di manodopera a basso costo. Prima del1866, in Veneto ,non c’era emigrazione”. Situazione molto simile in Sicilia o nel Sud della penisola dove l’emigrazione avveniva per motivi religiosi o politici. Il Plebiscito Veneto è stato  una burla , diversamente grave di quella che ha subito la Sicilia ,considerato che al tempo della consultazione siciliana ,il Plebiscito non è un istituto consultivo previsto dallo Statuto Albertino, pertanto oltre che broglio elettorale è stato anche un imbrogliio Costituzionale. .Il Plebiscito Veneto convocato per il 21 e 22 ottobre 1866 ,momento in cui “i francesi rinunciano al ruolo di garanti internazionali: due giorni prima del voto il Veneto passa, in una oscura stanza di un hotel lungo il Canal Grande, dalle mani del generale francese Leboeuf al commissario dei Savoia, il conte Genova Thaon di Revel. Il giorno dopo, il 20 ottobre, nella “Gazzetta di Venezia” appare un anonimo trafiletto: “Questa mattina in una camera dell’albergo d’Europa si è fatta la cessione del Veneto”. Dov’erano i controlli internazionali  che sarebbero dovuti essere garanti della legittimità  della consultazione?”Altro che controlli internazionali, altro che “sotto riserva del consenso delle popolazioni debitamente consultate”si legge in un articolo pubblicato il 5 gennaio 2008 da uno studioso di Storia Veneta, Ettore Boggiato,componente del Consiglio Regionale del Veneto,Assessore della Regione Veneto e autore di numerosi saggi storici pubblicati dall’Editoria Universitaria Venezia” “Non parliamo delle condizioni del voto: schede di colore diverso per il “SI” e per il “NO” e obbligo di dichiarare le proprie generalità”. Brogli ,una costante dei Savoia,minacce,ritorsioni, ricatti di ogni tipo hanno caratterizzato i Plebisciti In Sicilia come in Veneto.”In un documento nel quale ci si rivolge si dice “se non prendiamo il 99,99% dei voti ci penderemo nei vostri confronti “qualche pubblica e dolorosa soddisfazione..”. Il tutto in un clima di costante intimidazione. In un manifesto prodotto dal Comune di Vicenza si legge: “Chi dice SI mostra sentirsi uomo libero, padrone in casa propria, degno figlio d’Italia. Chi dice NO  prova l’anima di schiavo nato al bastone croato..”.IL SI lo si porta all’urna a fronte alta, colla benedizione di Dio! Il NO,  con mano tremante, di nascosto come chi commette un delitto, colla coscienza che grida: traditore della patria”.

In Sicilia è stato uguale , se non peggio:due urne, due schede di diverso colore, dichiarazione di generalità e i “NO” sono stati cestinati . L’Italia è nata su un imbroglio, sulla violenza, sul ricatto, sull’intimidazione e sul sopruso non per scelta,per questo Salvatore Natoli Sciacca ed io abbiamo scrittola Nazione che non fu, Operazione Verità , perché la storia scritta dai vincitori non offendesse la memoria dei vinti, perché è vitale che ogni popolo, ogni regione,  ogni terra conosca la propria storia, possa piangere i propri morti , possa scoprire e interiorizzare la propria provenienza:un popolo privato della propria Storia e della memoria  diviene un popolo privo di identità  ed è facile manipolarne il consenso. Questo è accaduto  e non serve nasconderlo, 150 anni di menzogna non possono e non devono essere cancellati e tutti abbiamo l’obbligo di non dimenticare, nessuna cosa buona nasce dalla menzogna,dall’omissione; ciò vale perla Sicilia  come per il Veneto e per tutte le Terre d’Italico suolo.

E infine mi piace riportare una frase scritta da Indro Montanelli:  “L’Italia è finita. O forse, nata su plebisciti-burletta come quelli del 1860-61 (e anche quello del Veneto nel 1866)non è mai esistita che nella fantasia di pochi sognatori, ai quali abbiamo avuto la disgrazia di appartenere”.

 

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